storia del nostro paese e le sue antiche tradizioni popolari

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Bertipaglia

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Dall'874 il territorio dell'attuale parrocchia di Bertipaglia fece parte della Corte di Maserà e soltanto nel 1034 cominciò a delinearsi come vera e propria entità locale. Il primo titolare della Chiesa di Bertipaglia è S. Mariano, presunto vescovo di Padova secondo la più antica lista dei vescovi di Padova 1267 circa. Non avendo però S. Mariano né reliquie, né lezioni proprie nella Messa, il parroco don Gottardo Bellan ottenne nel 1920 dalla S. Sede che la chiesa di Bertipaglia fosse intitolata al S. Cuore di Gesù, rimanendo S. Mariano compatrono. Il popolo però, pur celebrando solennemente il S. Cuore di Gesù il venerdì dopo la terza domenica di Pentecoste, continua a festeggiare il contitolare S. Mariano il primo giugno. La Prima Chiesa costruita forse tra il sec. XI ed il XII, a metà sec. XV stava per cadere in rovina. La Seconda Chiesa ,un edificio sacro così in disordine, non si poteva certo rabberciare; si dovette quindi procedere alla costruzione di una nuova Chiesa. Circa un secolo dopo infatti il vescovo Ormaneto, in visita pastorale a Bertipaglia il 25 settembre 1572, vi trovò una chiesa efficiente, con quattro altari, campanile e canonica. È la chiesa "vecchia" di Bertipaglia che fortunatamente è tuttora in piedi. Lo stile di questa chiesa non è più il tardo quattrocento di quelle di Ronchi e di Maserà, ma riflette lo stile della Rinascenza. Dice il Gloria che "nel 1572 vantava dipinti sull'Altare maggiore e alle pareti di esso". E questo fa pensare che sotto gli attuali, ci possano essere affreschi anteriori, del valore e del1'autore di quelli di Maserà, vale a dire di Stefano dell’Arzere. Nel 1607, la chiesa fu in qualche modo ristrutturata tanto che S. Gregorio Barbarigo, nella sua prima visita pastorale del 13 novembre 1670 la trovò in perfetta forma. S. E. Mons. Giuseppe Callegari la consacrò solennemente il 29 ottobre 1893. Ma, divenuta insufficiente per 1'aumento della popolazione, a cominciare dal 1900 fu ampliata con 1'aggiunta di due navate laterali con il concorso del Comune. In quella circostanza fu abbassato il pavimento, furono ricostruiti quasi ex novo gli altari, le balaustre, il battistero, il pulpito, fu innalzato il tabernacolo e fu ricavata una nicchia, dietro 1'altare maggiore dove prese posto una statua del S. Cuore di Gesù; furono inoltre costruiti due nuovi altari. In tutto quindi gli altari sono 8: Maggiore, S. Vincenzo Ferreri, S. Mariano, S. Giuseppe, S. Agnese, Grotta di Lourdes, S. Antonio, Bambino Gesù; nel 1907 dalla Ditta Puggina di Padova, ma oriunda da Bertipaglia, fu costruito 1'organo, attualmente in chiesa nuova. Il 13 settembre 1908 la chiesa rinnovata fu benedetta dal vescovo Mons. Pellizzo che in quella circostanza consacrò 1'altare maggiore nella cui pietra sacra furono riposte le reliquie dei Ss. Faustino e Giovita. Tutti questi lavori furono compiuti sotto lo zelantissimo Parroco don Gottardo Bellan e per essi la chiesa di Bertipaglia divenne una delle più belle della zona.

- La Chiesa nuova.

È opera degli architetti Giorgio Fasan ed Edoardo Piva e dello scultore Marco Rigovacca. Fu benedetta il 21 dicembre 1973 dal vescovo Mons. Girolamo Bortignon.

(Notizie ricavate dal testo “ Maserà di Padova con Bertipaglia e Ca’ Mura’” di D.Guido Beltrame)

NOTIZIE STORICHE
LE ORIGINI DI BERTIPAGLIA

Il nome più comune di Bertipaglia, tramandato dai documenti antichi, è Braida de palea; sta a indicare un centro abitato costituito da case con tetto di paglia. Il nome "Braida (VIII-IX sec.) = pianura aperta, di origine longobardica" denota, secondo il Gloria "uno spazio coltivato nel mezzo di terreni incolti" e ne porta le ragioni: "perchè in tal senso si usa ancora nel Friuli, e perché i nostri documenti ci danno un braido (o braida) anche verso Bovolenta il 1141", località diversa da Bertipaglia.
Dunque, come vero e proprio centro abitato, Bertipaglia risale al tempo dei Longobardi, ma le sue primitive origini attingono addirittura all'epoca venetica preromana come è dimostrato dal rinvenimento di tre statuette equestri schematiche di bronzo che sono fatte risalire al V° VI° sec. a.C.; e questo rinvenimento di gruppo permette di affermare con sicurezza la connessione con una stipe: i reperti pertanto non sono altro che ex voto. Per il prof. Cavallaro si tratterebbe di oggetti di culto rivolti al Dio Apono (da cui Abano). Nella descrizione manca purtroppo 1'indicazione del proprietario del terreno in cui avvenne il ritrovamento, e questo è un guaio per un motivo molto semplice: dal secolo V a.C., epoca dei bronzetti, fino al tempo dei longobardi in cui Bertipaglia ebbe un nome, intercorre un buio pesto di oltre un millennio sul quale forse sarebbe possibile portare un po' di luce per mezzo di scavi archeologici razionalizzati, partendo da sondaggi su terreni che hanno già dato risultati soddisfacenti. Anche perché, dopo 1'epoca longobarda, c'è un'altra grave lacuna dal secolo VII all' XI in cui cominciano ad emergere i primi documenti scritti. Sperando che la fortuna sia propizia a qualche appassionato ricercatore locale, dobbiamo per ora accontentarci di quanto conosciamo.
Dall'874 il territorio dell'attuale parrocchia di Bertipaglia fece parte della Corte di Maserà e soltanto nel 1034 cominciò a delinearsi come vera e propria entità locale.

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